DALLA SOCIOLOGIA LE BASI PER LA CONOSCENZA E LA GESTIONE DEI FENOMENI SOCIO-ECONOMICI EMERGENTI

FRANCO CACCIA 26 settembre 2015 Il tema delle nuove povertà, molto opportunamente sviluppato da relatori di primo piano con competenze e ruoli differenziati, si presta ad un approfondimento di tipo multidimensionale. Sono temi su cui la sociologia è chiamata ad un ruolo non solo di scienza deputata a produrre dati e conoscenze , obiettivo già di per sé di grande valore sociale e politico. Riuscire ad essere efficaci nel nostro operare è sempre un risultato tutt’altro che scontato in quanto strettamente collegato alla quantità e qualità  delle conoscenze ed del sapere con cui approcciamo un fenomeno, un problema, una nuova forma di povertà, ma anche una nuova opportunità. Per come io interpreto la mia professione ( sociologo presso l’ASP di Catanzaro), i sociologi abbiamo le competenze e gli strumenti per  partecipare , da protagonisti, alla formulazione di decisioni , mediante l’indicazione di  soluzioni ed innovazioni, da realizzare nel nostro territorio in merito ai fenomeni sociali ma anche in merito alle decisioni relativi allo sviluppo economico ed alla qualità di vita della popolazione calabrese.

Risulta fondamentale una diversa attenzione della politica della nostra regione. A tal proposito non posso che sottolineare positivamente la presenza , per tutta la durata del nostro convegno, del  consigliere regionale on.le Antonio Scalzo e di alcuni sindaci del territorio.  A questi rappresentanti delle istituzioni è giusto chiedere uno spazio affinchè  i sociologi  calabresi, il cui livello è testimoniato dalla qualità delle relazioni ascoltate durante la mattinata e dai contributi pubblicati sul sito sociologiaonweb.it, possano contribuire ad una nuova programmazione delle politiche sociali e socio-sanitarie della nostra regione. Come già evidenziato da don Giacomo, la Calabria è all’ultimo posto per spese sociali pro-capite , solo  € 26,50 a fronte di una spesa media nazionale di € 130,00 . E’ arrivato il momento di considerare le politiche  sociali e socio-sanitarie non già degli interventi che generano soltanto delle uscite, a cui non si riesce a far fronte per i noti tagli di risorse pubbliche. Investire in questi settori, in maniera qualificata e programmata, può essere, al contrario,  un’intelligente azione di promozione di sviluppo del territorio. Da circa 2 anni, per conto della mia azienda ( ASP di Cz) , sono il responsabile di un progetto innovativo di assistenza domiciliare che , tra le diverse ricadute, ha permesso il permanere nel proprio domicilio per circa 250 persone non autosufficienti . Ciò è stato possibile grazie all’impegno quotidiano di personale di cura che ha trovato lavoro nel progetto ( oltre 250 persone) . Altre iniziative promosse attraverso questo progetto anche un ciclo di trasmissioni televisive. Una nuova forma di fare prevenzione e sensibilizzazione della popolazione sui temi della non autosufficienza. La trasmissione,  denominata “Prendiamoci Cura”, viene trasmessa attraverso una Tv a diffusione regionale. Accanto q questa anche  manifestazioni ed eventi realizzati in collaborazione con Comuni, scuole  ed associazioni del territorio del distretto di Catanzaro Lido . Un impegno che ha come scopo quello di affrontare in maniera “creativa” ed “innovativa” la sfida dell’invecchiamento della popolazione. Un fenomeno articolato che sollecita nuove soluzioni,  sia nel versante dell’  invecchiamento attivo,  quanto nella sperimentazione di nuovi modelli di cura a domicilio delle persone non autosufficienti.

Assistenti familiariIn quest’ottica  e prendendo spunto dalla relazione del collega Maurizio Bonanno, il tema dell’immigrazione , diventato di attualità internazionale dopo l’avvio della campagna di sbarchi, si presta ad interessanti sperimentazioni. Fino ad oggi siamo stati abituati a leggere il fenomeno sotto le lenti delle politiche di accoglienza con risposte limitate alle esigenze relative ai bisogni primari dei migranti : cibo, vestiti , letto per dormire e, se possibile, servizi igienici. E’ mancata finora un’azione tesa a dare corpo e sostanza alla parola INTEGRAZIONE . Una parola che contiene al suo interno la capacità dei terrori ospitanti di riconoscere e valorizzare le conoscenze ed i saperi dei migranti fino ad arrivare all’inserimento lavorativo, magari in settori in cui si avvertono delle carenze. Si pensi, solo a titolo di esempio, a quali opportunità potrebbero scaturire da una qualificato percorso di inserimento, strutturato nelle fasi di alfabetizzazione, formazione, tutoraggio , di cittadini stranieri da inserire nei settori dell’agricoltura, la pesca, il turismo ed il lavoro di cura delle persone non autosufficienti.

Questo potrebbe essere un interessante progetto di sviluppo ( culturale, sociale ed economico), che, sono certo, un sindaco lungimirante come l’on.le Leopoldo Chieffallo, vorrà cogliere come una reale opportunità per  San Mango d’Aquino ed alla cui realizzazione non mancherà la collaborazione dei sociologi dell’ANS- Calabria.

 

Franco Caccia Sociologo-Direttivo ANS- Calabria  – Giornalista pubblicista

Intervento al convegno Nuove Povertà – Mango d’Aquino 26 settembre 2015.

 


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